Non c'è settore in cui non debbano essere rispettate le buone maniere.
Le nostre abitudini professionali, il nostro modo di comportarci a tavola, così come i nostri atteggiamenti nei luoghi pubblici : tutto è regolato da norme.
L'etiquette è il risultato di una cultura che evolve con i tempi.
Quali sono le regole di decoro oggi ? Come fare le presentazioni, esprimersi, ringraziare, ricevere ... ?
L'eleganza e la cortesia: due modi di esprimersi ormai scomparsi?
Con i vari corsi e workshop di "Galateo e buone maniere" per privati - aziende - studi medici - studi odontoatrici - centri di bellezza e benessere, si scopre che la gente sorride tuttora , anche nelle giornate di pioggia e nei periodi bui.
Sia durante un pranzo di lavoro o durante un incontro amichevole, le buone maniere devono essere sempre conosciute, riconosciute e rispettate.
Troppo spesso vengono dimenticate, o peggio, ignorate! Eppure sono la chiave per una buona comunicazione in qualsiasi ambiente!

Il colore ha un potere fisico, fisiologico e psicologico.
E’ presente negli oggetti che ci circondano nella vita di tutti i giorni. Il colore può agire sul nostro comportamento e le nostre sensazioni.
Si dice che:

• il verde rilassa
• l’arancio è vitaminico
• il rosso stimola.

Quantificare l’impatto non è semplice….Tuttavia si può prendere in considerazione e misurare la sensazione di freddo o di caldo che trasmette una tinta e l’armonia che si riesce ad ottenere avvicinando un tono scuro ad uno chiaro o mettendo insieme due colori complementari.
Il simbolismo dei colori riguarda varie figure professionali come lo storico, il sociologo, lo psicologo oltre allo stilista. Ad esempio i medici l’hanno capito e si stanno sempre più impegnando a rendere i loro studi armoniosi mentre i decoratori utilizzano il colore nelle nostre case e negli alberghi e i pubblicitari si divertono a stimolare il nostro interesse valorizzando i prodotti grazie a colori sempre più forti.
Infine, applicando le varie conoscenze in materia di colori in modo attento e mirato possiamo esaltare forme, materiali e personalità.

Viviamo in una società di immagini, rappresentazioni e simboli.
Non si può non comunicare.
Il tempo di "Per vivere felici, viviamo nascosti" non esiste più per lo meno nell’ambito imprenditoriale. Questo è il motivo per cui l'imprenditore deve essere il primo "Dircom" – direttore della comunicazione della sua azienda - come siamo abituati a dire che il leader è il "primo venditore del suo business" ...

Deve dare senso e chiarezza a ciò in cui si impegna; renderlo comprensibile e visibile, sia all'interno che all'esterno dell'azienda:

• All'interno, perché la parola del leader è fondamentale per stimolare idee, progetti, motivare i dipendenti, costruire un senso di appartenenza e aumentare le prestazioni complessive;
• All’esterno per mostrare l’identità e la personalità aziendale.

Si inviano e si ricevono costantemente segnali non verbali che passano attraverso le espressioni facciali, i gesti e le posture, il tono della nostra voce, vestiti, capelli, trucco, profumo, silenzi, tatto.
Il linguaggio del corpo permette la comunicazione tra persone di lingue diverse: una risata e l'espressione del dolore sono le espressioni non verbali più universali. Ma questi segnali non sono unanimi e devono essere interpretati nel contesto.

Nel corso di un colloquio di lavoro o di una conversazione con un amico, non è solo quello che si dice che è importante. E anche il modo di dire che determina il corso degli eventi.
Per controllare efficacemente la comunicazione interpersonale, è quindi essenziale capire la comunicazione non verbale.

Se la consulenza è stata effettuata rispettando l’unicità della persona (carattere, stile di vita, abitudini, estrazione sociale e familiare, il gusto ..) sarà un cambiamento di successo e definitivamente adottato. Non si tornerà indietro. Si avranno imparato nuove abitudini, una nuova “PROGRAMMAZIONE” nel gestire il proprio look e nella comunicazione con gli altri.
Tutto sembrerà normale e scontato, abitudinale. Nessun sforzo ulteriore quindi poiché la nuova visione di sé sarà concordata con il consulente.

Con tutto ciò che si vede in TV, qualcuno ha paura di essere totalmente trasformato, travestito, di non essere se stesso:
L'immagine delle trasformazioni proposte dai media è del tutto distorta, perché non tiene conto dell’unicità della persona, della sua personalità, delle sue differenze e dei suoi gusti. (i tempi televisivi non lo permettono)

La consulenza d’immagine si sviluppa invece secondo la personale richiesta di ognuno.
Il consulente ha bisogno di "analizzare" e "identificare"  la personalità, le debolezze, i punti di forza, i gusti, i desideri  del cliente... spesso si utilizza un questionario molto mirato che permette di rivelare tutti questi criteri, e poi di fare con il cliente, un vero lavoro "su misura", in linea con le sue aspettative e le sue motivazioni.

Non c'è un'età prestabilita, si fa una consulenza quando se ne sente il bisogno, la curiosità ..
Prima dei 25 anni si ha bisogno di essere rassicurati, ci si cerca.
Tra i 25 e i 35 anni si desidera affermarsi .
Tra i 35 e i 45 anni si ricerca la seduzione, il  cambiamento...
Tra i 45 e i 55 anni si è più liberi e si trova il tempo di badare a se stessi.
Tra i 55 e i 65 anni, si vuole sempre piacere e rimanere giovani.
Al di là dei 65 anni si desidera trovare una nuova giovinezza.

“Non abbiamo mai una seconda volta per fare una prima buona impressione”
In un’epoca di incertezze, l’immagine è il vettore immediato sulla base del quale molto spesso vengono giudicati i valori personali e professionali, l’affidabilità e la credibilità di una persona. Le qualità di un individuo vengono spesso trascurate a causa del messaggio negativo trasmesso dalle apparenze. E’ quindi indispensabile conoscere i segreti per migliorare la propria immagine ed attrarre relazioni positive.

Il benessere e la fiducia in sé richiedono una buona immagine di sé. Quindi, bisogna porsi le domande giuste: Come mi vedo? Come gli altri mi percepiscono? Quale immagine in realtà, vorrei che gli altri avessero di me?
Una volta risposto a queste tre domande, saprete cosa fare… e soprattutto non cercare di diventare qualcun altro!

Rispettare la propria autenticità è la prima regola.